La mia esperienza di dieci anni di lavoro con Jim Leonard è tra le più belle cose della mia vita. Da essa traggo ogni giorno ricordi indimenticabili e risorse che mi aiutano, così come mi ha sostenuto nei non rari momenti difficili.
La sua messa a punto del rebirthing, riveduto, corretto, ricapito e rimodellato (e chiamato poi vivation) è ad oggi una delle più efficaci parti della psicologia moderna e tuttora è un modello di lavoro non superato.
La definizione di integrazione e delle condizioni che ne consentono la realizzazione in modo autonomo e naturale è così specifica che non vi sono contraddittori possibili.
La spiegazione dei comportamenti compulsivi e delle dipendenze è geniale.
Il piacere, inteso come una componente fondamentale, capace di rendere ogni esperienza accettabile, anzi gradevole va oltre qualsiasi idea di terapia dolorosa.
Lo strumento che possiamo avere, praticamente gratis, per aiutarci a vivere è efficace.
Ho guidato centinaia di sedute ed ogni volta sono rimasto stupito e commosso di fronte allo svolgersi di questo processo così raffinato e sofisticato quanto semplice e facile.
Ho visto risultati di ogni tipo e cambiamenti quasi immediati in chi lo applica.
Oggi, dopo qualche tempo di riflessione, di nuovo comprendo quale potente strumento di pace interna possa essere e quali bisogni possa soddisfare nei difficili momenti che stiamo tutti vivendo.
Ottenere l’integrazione (la restituzione dell’energia) di tutto quello che abbiamo represso nella vita è la condizione per avere dentro di sé la pace e vivere serenamente.
Non solo: la pace si comunica e produce cambiamenti intorno a noi.
Non è solo un modo di dire: funziona veramente ed è una nostra responsabilità.
Fare questo con piacere e senza ulteriore sofferenza è una possibilità che abbiamo tutti, basta imparare.
Abbiamo la responsabilità di noi, dei nostri figli, del nostro ambiente, del mondo.
Un ambiente fatto di persone che integrano le emozioni è differente. Diverso è il vivere, diversa la comunicazione, il rispetto, la libertà, il benessere, l’educazione, i comportamenti, i risultati.
Jim leonard, scomparso alcuni anni fa, ci ha lasciato l’eredità preziosa dei suoi studi, delle sue scoperte, del suo metodo, attuale, semplice, efficace.
Jim leonard dopo il 1976 elaborò criticamente i contenuti del rebirthing avendo capito che quella non era la via giusta, anche se le intuizioni di L.Orr costituivano un buon punto di partenza.
In breve tempo, anche con la collaborazione di P. Laut, Jim si allontanò da questa fase iniziale per farne qualcosa di completamene diverso.
Gli elementi da cui partiva erano:
la respirazione circolare: in acqua calda, sembrava produrre stati alterati che portavano la persona a rivivere esperienze del passato, tra cui alcune volte, la nascita.
un obiettivo affascinante: rivivere la nascita, considerata da Orr come elemento base di risoluzione di ogni problematica della persona.
Le prime esperienze casuali di Orr, infatti, gli avevano fatto pensare che si potesse “causare” la rivisitazione della propria nascita respirando intensamente immersi in acqua calda.
Le cose controverse erano due:
le persone, durante le sedute, stavano piuttosto male e questo veniva considerato un prezzo da pagare per “guarire”
era piuttosto raro, anche se era successo, che le persone riprovassero la nascita ma si insisteva ad oltranza per ottenere questo risultato.
Jim Leonard scrisse un articolo su “analogie” e differenze tra rebirthing e il suo “vivation”in cui in modo molto chiaro evidenziava come vi fossero tra le due visioni pochissime analogie e tantissime differenze.
Questo, dopo aver studiato ogni dettaglio ed essersi confrontato in india con studiosi di varie discipline.
Una delle principali era che il fatto stesso di perseguire l’obiettivo della “ri-nascita” inibiva questa possibilità.
Quando Jim mise a punto Vivation, passò attraverso la forma chiamata“Rebirthing integrativo”. Successivamente fece sempre più chiarezza sul fatto che il Rebirthing non soddisfaceva ad alcune esigenze fondamentali:
annullare, quanto possibile , il disagio e la sofferenza durante la seduta, che di fatto impedivano il risultato
capire le funzioni che producono il risultato e quale sia i risultato cui ha senso tendere
quali siano le componenti del processo che portano sempre al risultato
come insegnare il tutto, soprattutto come rendere le persone indipendenti e capaci di attuare il processo da sole.
Il risultato:
Jim cerca l’integrazione come antidoto alla repressione, da lui vista come meccanismo di produzione di problemi.
Ogni nostra esperienza repressa, spiega, produce esiti negativi, tra cui dipendenze e comportamenti compulsivi.
Eliminare la repressione è la via per ristrutturare ogni aspetto delle proprie esperienze, ottenendo cambiamenti automatici nei comportamenti, nei pensieri, nella condizione del corpo.
Lo strumento è il corpo: specificamente il corpo come memoria vivente, la respirazione come elemento di attivazione sensoriale e gestione degli stati
un altro strumento è l’attenzione con cui si guida l’osservazione di ogni dettaglio che si manifesti fisicamente.
Con la respirazione circolare si attivano nel corpo sensazioni sopite o nascoste,
con l’attenzione manteniamo una costante osservazione di ogni dettaglio, lasciandoci guidare dal corpo
con la respirazione si sostiene, variandola continuamente, la disponibilità ad ascoltare l’esperienza presente.
queste due componenti hanno bisogno di una condizione di relativo rilassamento, che si incrementa continuamente e consente di percepire le sensazioni.
La funzione della respirazione circolare, con le sue varianti, è stata chiarita da Jim in modo preciso e già questo lo allontana completamente dal rebirthing.
Non solo è un attivatore ma è uno strumento di gestione degli stati che si attraversano durante la seduta.
Usata in modo consapevole e tecnico permette di gestire la forza (volume) di ogni sensazione percepita: in questo modo si riduce il conflitto (e la conseguente resistenza) derivato dal disagio, dal dolore fisico, dalla percezione di cose sgradite.
Il rilassamento è fondamentale: Jim declina: “relax yourself as much as possible”, intendendo così che non occorre una condizione di rilassamento completo ma che è sufficiente alimentare di continuo la propria disponibilità a rilassarsi dando comandi mirati a singole parti del corpo che la respirazione circolare sollecita.
Il rilassamento è basilare, dato che il processo ha bisogno di sensazioni che uno stato di tensione può frenare o annullare.
Naturalmente rilassarsi fa sentire di più, da qui la funzione essenziale della respirazione come strumento di gestione del volume delle sensazioni, da cui dipende la maggiore o minore gradevolezza.
L’attività di osservazione dei dettagli di quanto si percepisce, quindi, è sostenuta dal rilassamento e dalla respirazione circolare: le due abilità sono proprio funzionali all’ascolto delle sensazioni.
quindi vi sono tre abilità specifiche:
1. respirazione circolare per:
attivare l’energia e gestire la forza delle sensazioni che può diventare molto forte.
per restare attivi e non abbandonarsi al sonno o a stati in cui non vi è consapevolezza.
2. rilassamento: per ascoltare con piena disponibilità, non interferire con tensione nell’ascolto,
3. uso mirato dell’attenzione: per percepire ogni minima sfumatura di ogni sensazione in parti specifiche del corpo, restare lucidi ed attivi durante il processo, facendosi guidare dal corpo.
In questo modo Jim fornisce degli strumenti che da soli basterebbero ad escludere l’attività mentale.
Vivation è infatti inteso come processo fisico, una meditazione a livello di sensazioni.
Tuttavia egli da alcune indicazioni sull’uso dell’attività mentale, che in parte continua ad esserci, e può divenire un supporto al processo, evitando anche alcune principali trappole.
Allontanarsi dal bisogno di giudicare quello che si sente ed accettare il momento di realtà durante il processo sono infatti i due elementi più complessi, ma anche più affascinanti del lavoro di Jim.
Si tratta di atteggiamenti estremamente nocivi, capaci di creare difficoltà nella vita di tutti i giorni in ogni cosa che facciamo. Purtroppo sono molto comuni e addirittura direi che fanno parte della nostra cultura.
Allenarci ad assumere un atteggiamento diverso è già un operazione capace di produrre cambiamenti molto proficui e sani.