la richiesta di aiuto

Durante le diverse fasi della vita, gli eventi si succedono in un modo tale che può passare del tempo, prima che possiamo renderci conto di ciò che accade.Fino all’adolescenza, non c’è consapevolezza di stare vivendo qualche anomalia, disagio o difficoltà. Ogni confronto avviene solitamente all’interno della famiglia, a scuola, durante la pratica sportiva o in altri contesti in cui emergono aspetti della personalità, comportamenti o abitudini problematiche.

E’ molto importante che la famiglia, se serve, chieda e ottenga un aiuto efficace.

Questo è necessario per risolvere eventuali problemi rapidamente e con meno fatica. Un consulente esterno, infatti, opera efficacemente perché possiede esperienza, competenza ed inoltre guarda al problema dal di fuori. Inoltre è importante abituarsi ad utilizzare gli esperti, anche per insegnare ai nostri figli che non bisogna avere paura di chiedere aiuto e che i problemi non sono qualcosa di negativo, ma si possono superare, fanno crescere e forniscono un’opportunità di cambiamento.

Cosa vuoi che succeda… non è così grave… non è nulla…”

A volte si tende a sottovalutare il manifestarsi di un disagio, perché ci sono forti resistenze ad accettare una situazione problematica e complessa. Molto spesso certi fatti vengono nascosti anche a sè stessi, finché non producono un tale disagio da non potere più essere negati.

In quel momento se ne parla con qualcuno: familiari, partner, amici. Spesso ci si imbatte in persone armate di buonissima volontà, che offrono consigli basati su idee in cui credono profondamente: new age, spiritualità misticheggiante, tecniche esoteriche o naturali, e così via. Queste persone parlano di percorsi, associazioni, dinamiche, scuole… di fatto il rischio è che non si tratti di un intervento strutturato ad hoc sulla persona, per ottenere dei cambiamenti validi e significativi.

Accettare di rivolgersi a qualcuno, per essere guidato ad una soluzione, è ancora poco usuale.

Nella nostra cultura, fra i ruoli che si propongono per fornire un aiuto (medici, psicologi, psicoterapeuti, psichiatri…) non siamo ancora abituati a conoscere la figura del Counselor, che è quella studiata per affrontare le situazioni sul nascere, prima che diventino rilevanti.

Il Counselor ascolta e aiuta a rileggere il problema in chiave positiva, individuando oltre alle difficoltà della persona, le sue risorse latenti, aiutandola a “incorniciare” in modo nuovo e utile il problema presentato, grazie ad una particolare capacità di interpretazione dei linguaggi.

Ogni volta che pensiamo ad un problema non vediamo la situazione nella sua totalità: proprio per questo restiamo “incastrati” e non vediamo una via d’uscita. Il problema attira la mente della persona verso gli aspetti negativi e la sua attenzione viene ossessivamente incanalata verso il disagio. In questo modo è difficile trovare le soluzioni.

Eppure ci sono sempre, anche se magari non sono subito disponibili. A volte è necessario imparare qualcosa di nuovo, oppure vivere altre esperienze, accettando di essere guidati da una figura esperta e competente.

Un vantaggio del Counselor è che opera con pochi interventi: è la sua stessa professionalità che lo impone.

Rivolgersi a un Counselor non richiede anni di sedute, con i conseguenti costi. In particolare modo l’ipnosi, applicata a certe problematiche, rappresenta un sistema rapido di intervento, in sintonia con le direttive di questa professione.

Smettere di fumare, ad esempio, è possibile: non mi è mai capitato di ottenere questo risultato in più di tre sedute. E’ curioso che si pensi normalmente che cose di questo tipo siano difficili, e che quindi esigano lunghe terapie. Forse questo dipende dal fatto che si cerca di fare da soli, e questo è veramente difficile e poi ci si convince che è difficile in generale. L’ipnosi è uno strumento più adatto di altri a ottenere risultati di questo tipo e non ha controindicazioni.

Dipendenze, allergie, incapacità, difficoltà… che altro si può risolvere con l’ipnosi? Se vuoi, possiamo parlarne.